Avere un cognome importante è stato forse per Pier Silvio Berlusconi, CEO di MFE – MediaForEurope (ex Mediaset S.p.A.), una fondamentale rampa di lancio, ma per muoversi nel solco di un padre dalla presenza a tratti ingombrante per prestigio gli sono serviti carattere, carisma e competenza. A confermarlo, il successo quasi in controtendenza delle sue strategie, ma anche quella forma di scalata nella carriera che lo ha portato ad essere sé stesso, prima che “il figlio di”.

Avvia nel 1992 la sua carriera in Publital, la concessionaria pubblicitaria che raccoglie pubblicità per Mediaset, per poi spostarsi pochi anni dopo nel coordinamento palinsesti e programmi delle reti Mediaset, gruppo fondato nel 1993 dal padre Silvio Berlusconi e di cui diventerà vicepresidente nel 2000 e CEO nel 2015.

L’intraprendenza di Piersilvio Berlusconi

Ed è proprio in questo ruolo che determina nel gruppo importanti virate di strategia, non tanto e non solo comunicativa, ma soprattutto di visione. L’anno dopo fonda RadioMediaset, ampliando la presenza del gruppo allo strumento radiofonico oltre che televisivo, emergendo all’inizio del 2023 come primo editore radiofonico italiano per ascolti.

È già qui che si intravede l’intenzione di Pier Silvio di costruire un sistema crossmediale che, sia pur mantenendo le radici nella tv, trova spazio anche in altri mondi mediatici, come la radio o internet.

Quest’ultimo mezzo, infatti, ha conosciuto un grosso slancio anche di investimenti per la distribuzione della tv sulle piattaforme come Mediaset Infinity, che consentono di raccogliere i dati dei clienti e di profilarli per gli investitori pubblicitari, secondo l’obiettivo dichiarato di «competere con i giganti del Web».

Per assicurarsi un ruolo da protagonista, Pier Silvio ha lavorato prima all’accordo, stipulato nel 2016, con la società francese Vivendi per la creazione di una rete di distribuzione europea per lo streaming di contenuti on demand, stabilizzato nel 2021 tra molte difficoltà e battaglie legali.

Nel 2019, poi, avviene l’acquisizione del secondo gruppo televisivo tedesco, ProSiebenSat.1, di cui successivamente Mediaset diventa primo azionista. La strada è dunque illuminata: nel 2021 Mediaset diventa MFE – MediaForEurope, rendendo ancora più concreto il progetto europeo del CEO, che vede nell’unione tra gli attori internazionali la chiave di volta di un mercato che sta cambiando.

Si tratta, infatti, di intercettare il nuovo pubblico di giovani rivolto soprattutto a piattaforme mostruose in termini di abbonati come Netflix, mentre quello della tv generalista invecchia.

Un altro nodo da affrontare in ottica europea sarà quello dei diritti del calcio, ancora dominato da Dzn e Sky. Per far fronte a tali sfide il CEO di MFE è orientato al futuro, anche nelle assunzioni di giovani, sia pure con una grande visione razionale che non prevede follie ma calcoli precisi, senza dimenticare le solide basi costruite nel tempo.