Ci sono uomini che sognano in grande e uomini che non si accontentano di sognare, che vogliono rendersi padroni del proprio destino e finiscono inevitabilmente per influire su quello dell’umanità intera.
Uno di questi nel ventunesimo secolo è e sarà certamente Elon Musk, l’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense attualmente CEO di Tesla e Space X, ma anche proprietario del social network X, ex Twitter, nonché cofondatore di Open IA e Neuralink. E questo solo per citare alcune delle imprese in cui si è lanciato
L’aggettivo più adeguato per descrivere Musk è senza dubbio “visionario”, poiché è proprio la sua vision, il suo modo di vedere la realtà e interpretarne il futuro che caratterizza e distingue il suo modo di fare impresa: non si tratta solo di muovere enormi capitali e ottenere grosse risorse, ma di proporre quelli che potrebbero sembrare non più che ideali utopistici e riuscire pragmaticamente a svilupparli, rendendoli solidi.
Questa capacità fuori dal comune ha cominciato a stupire il mondo quando una sua compagnia finanziaria si fonde con Confinity, una società di software americana, dando vita a PayPal. Ma già non gli basta più: nel 2002 fonda SpaceX, una compagnia il cui obiettivo è quello di creare architetture di trasporto interplanetario – dei razzi – completamente riutilizzabili, dando il via a un “turismo spaziale” di massa, accessibile a tutti, che ora mira ad atterrare su Marte.
Tesla, la Casa che ha rivoluzionato il mondo dell’auto
Nel 2004 entra a far parte di Tesla, una multinazionale produttrice di veicoli elettrici e di pannelli solari, di cui divenne CEO nel 2008, affrontando e superando la terribile crisi finanziaria che lo indusse a pensare di vendere a Google. Ma quando tutto era stato pattuito, alla fine Musk si tirò indietro, salvando da solo la sua missione di rendere il più sostenibile ed economico possibile lo spostamento su quattro ruote, grazie anche alla creazione di Gigafactories sparse nel mondo, ovvero gli stabilimenti che producessero i motori e le batterie per le Tesla.
Intelligenza artificiale
Il suo interesse per la tecnologia si spinge, con la fondazione nel 2015 e 2016 di OpenAI e Neuralink, nel campo dell’intelligenza artificiale. Nel gennaio 2024 è lo stesso Elon Musk ad annunciare, con evidente entusiasmo, l’impianto del primo chip chiamato Thelepathy nel cervello di un paziente con disabilità, consentendogli di riprendere, almeno per le prime settimane, il completo controllo del corpo dalla spalla in giù, rimasto paralizzato a seguito di un incidente.
Nel 2022, in seguito a una controversa fase di trattativa, Musk rileva Twitter, dando vita alla X Holdings, operando un grosso rimaneggiamento del personale e dando vita a un social decisamente diverso da come era conosciuto, nonché a critiche feroci o a sostengno incondizionato.
Che la figura di Musk sia divisiva è una realtà ormai assodata e lo stesso imprenditore, da bambino vittima di bullismo, deve essersi abituato. Tuttavia, quello che lo contraddistingue e che, probabilmente, ne ha decretato nel bene e nel male la grandezza, in termini di fama, di fatturato e anche di successi, è il capovolgimento della direzione imprenditoriale: ho un problema, cerco la soluzione. Sembra infatti che Musk insegua i problemi dell’umanità – l’intelligenza artificiale, la sostenibilità del trasporto, la possibilità di riusare la tecnologia spaziale – su scala enorme, ma confidando quasi esclusivamente su sé stesso.
Caratteristica delle sue aziende, infatti, è la verticalità, che ne assicura il controllo di quasi ogni fase di produzione, come per il razzo Falcon 9, nonché l’incontestabile capacità di Musk di attrarre capitali e investimenti.
Ma un’impresa che dipende completamente dal suo leader corre grossi rischi se si tratta di una persona come Elon Musk, il cui equilibrio tra genio e follia sono spesso messi in dubbio dagli investitori e dal grande pubblico.
Sta di fatto che lui non intende smettere di rilanciare e, almeno per ora, ha decisamente tutte le carte in regola per vincere le sue scommesse.